ACCENTI METROPOLITANI
Vi scrivo da un internet point di Roma, precisamente dal Pigneto. Mi ero dimenticato come fosse enorme qui la varietà di persone . Sei schiacciato su un tram o su un autobus e senti parlare almeno cinque sei lingue diverse. Slavo, indiano, africano, americano, romano….cinese…mi estraneo…la mia testa smette di cercare di capire e si lascia andare disperdendosi, nel flusso migratorio di lingue e accenti. Dall’espressione a volte capisci qualcosa…ma il più delle volte, se sei solo e stanco, tutto questo frullato di accenti diviene sfondo….ronzio. Sarà questa l’alienazione di cui tanto si parla? Sarà questo senso di dispersione metropolitano che mi ha fatto decidere di tornare nel Salento? Non lo so. Non c’è più tempo di pensare…devo correre per inseguire l’ennesimo autobus. Andando verso il centro tutto diventa più pulito…le lingue meno difficili da decifrare…si tratta per lo più di americani inglesi o comunque europei. Tedeschi dai calzini bianchi mi chiedono un informazione in inglese. Giapponesi rimangono estasiati di fronte “la macchina da scrivere” (l’altare della Patria) lasciandosi andare in mugolii orientali…una donna rumena litiga al telefono e dall’intonazione della voce sembra minacci il suo interlocutore…eroina di questi tempi mi fa venire in mente Uma Thurman in Kill Bill. Ritorno in periferia…non ho yen da spendere a Trastevere io. Dopo una lunga attesa al freddo di febbraio passa a prendermi il 50 notturno….direzione Casilina…periferia pura. Nell’autobus il solito ronzio mischiato all’odore di cipolla bangladese. Non ho tempo da perdere. Fra un po’ è l’alba e sto ancora rincorrendo autobus. Piero Maruccia piemaruc@katamail.com
3 commenti:
ma alla fine l'autobus è arrivato?
Caro Piero,
ma quante volte te lo devo dire che il notturno lo devi prendere dall'altra parte della strada.
Alinazione dici?
l'autobus non è arrivato e continuando a sbagliare "parte della strada" sono arrivato in abbruzzo...
...c'è qualcuno che mi viene a prendere?
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